Questi i termini dell’accordo post-sentenza tra Comitato AcquaBeneComune di Padova col gestore AcegasApsAmga. Innanzitutto quest’ultima ha accettato la rateizzazione bimestrale, come fermamente richiesto nel corso dell’ultimo incontro del 12 ottobre 2017. Per il resto, ci viene confermato quanto avevamo già pattuito. Vale a dire:
a-abbuono delle autoriduzioni praticate negli anni 2012-2013 e restituzione delle successive;
b-rinuncia alla riscossione di interessi e di eventuali oneri accessori;
c- per importi superiori a 50€, possibilità di rateizzare l’importo a credito in 3-6-8 rate con cadenza bimestrale (a seconda del debito da rimborsare, v. oltre); oppure, in alternativa, pagamento in un’unica soluzione, scontato del 5% (entro il 30 novembre 2017).
In particolare:
– per debito maggiore di € 50 ma inferiore o uguale a € 300 = riparto in 3 rate (con cad. bimestr.);
– per debito superiore a € 300 ma inferiore o uguale a € 1000 = riparto in 6 rate (con cad. bimestr.);
– per debito superiore a € 1.000 = riparto in 8 rate, sempre con cadenza bimestrale.
Per concludere.
L’Obbedienza Civile è stata la nostra principale battaglia per l’attuazione dei referendum del 2011 per l’acqua bene comune (non la sola, come ricordano i tanti che hanno beneficiato dei rimborsi della tariffa depurazione delle acque reflue…). E’ stata combattuta da tutt@ noi nella consapevolezza dei rischi insiti in essa ma con la convinzione di porre in essere una battaglia di principio, di democrazia, di civiltà alla quale sentivamo di non poterci sottrarre. Così, siamo riusciti, per anni, a tener testa a un gestore del calibro di Acegas-Hera (una delle maggiori multiutility quotate in borsa) sottraendogli -nonostante i solleciti di pagamento, le minacce di sospensione del servizio…- quella componente di profitto che non gli spettava e che, sappiamo, continua a non spettargli. Ma la disparità delle forze in campo, la solitudine nella quale abbiamo operato anche all’interno del FIMA, l’aggressione del “politico” e, consentitemi, l’assenza di una “sinistra” degna non ci hanno lasciato scampo. Se, alla fine, due vergognose sentenze ci costringono a pagare, del “ben tolto” ne restituiamo una parte, rateizzata con cadenza bimestrale e senza interessi e, come si diceva, con la consapevolezza di essere ancora, e sempre, dalla parte della ragione. Insomma, abbiamo combattuto una battaglia di cui essere orgogliosi e ne usciamo tutte e tutti a testa alta!
Lunedì 23 ottobre 2017, insieme al comitato Cattedrale D’Avanzo (che si batte, da tempo, per la riqualificazione dell’area dell’ex Foro Boario), latore di un progetto di ripubblicizzazione dei Beni Comuni cittadini, abbiamo presentato all’Ufficio Protocollo di Palazzo Moroni, a Padova, più di 900 firme a sostegno di una Proposta di Delibera consiliare di iniziativa popolare affinché il diritto all’acqua, l’accesso a un quantitativo minimo vitale giornaliero siano effettivamente goduti da ogni essere umano di questo territorio. Perché il reddito cessi di essere misura dell’accesso, conditio dell’effettiva disponibilità della risorsa idrica.
Presto la nostra Proposta di delibera, unitamente a quella presentata dal comitato Cattedrale D’Avanzo, passerà al vaglio della commissione consiliare competente. Contiamo sulla partecipazione di tutt@ affinché le due Proposte possano completare il loro iter e giungere al voto dell’aula (vi terremo informati).
Insomma, si apre una nuova pagina nella storia dei Beni Comuni cittadini. Contiamo, come sempre, di scriverla insieme a VOI tutt@.
Intanto, un abbraccio e un grazie, di cuore.
Perché si scrive acqua, si legge democrazia!
Alessandro Punzo