POLITICA

Covid-19 La via d’uscita non è mercatista

Se è vero, come è vero, che il Covid-19 è il frutto avvelenato di un “pianeta stressato”, proprio questo assunto ci mostra la possibile via d’uscita.

A riprova, si rifletta sul fatto che nessuna delle pratiche, delle misure e nessuno degli strumenti posti in essere, individualmente o collettivamente, per sconfiggere la diffusione e le conseguenze del contagio è di tipo mercatista. Non lo è la solidarietà collettiva, di cui stiamo apprezzando il valore di contro alla feroce, dilagante solitudine competitiva di stampo liberista. Non lo è la progressività delle imposte, fondamento dello Stato sociale e dei suoi principali pilastri, quali sanità e istruzione pubbliche, senza i quali il dramma che stiamo vivendo avrebbe assunto ben altre proporzioni. E non lo è, certamente, la scelta (obbligata) della frugalità produttiva come misura di contenimento del contagio, grazie alla quale risparmieremo al nostro ecosistema malato una inutile e perniciosa colata di merci (tra cui armi e armamenti, non dimentichiamolo) e di inquinamento, sciagurata peculiarità dell’odierna società dei consumi. E si potrebbe continuare. Insomma, il coronavirus ci sta dicendo che mercato e mercatisti hanno fallito e che la via d’uscita è fuori dalle loro logiche (come del resto la concreta, solitaria solidarietà dei medici cubani e cinesi conferma).

Se ne terrà conto?

A. P.

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